LC n.126/2019 La cardioversione va fatta subito o si può aspettare?

I pazienti con l’insorgenza recente di una fibrillazione atriale sono di solito riportati in ritmo con un intervento farmacologico o di cardioversione elettrica, ma non è chiaro se ciò sia sempre necessario, dal momento che spesso il ritmo sinusale torna a instaurarsi spontaneamente.
In uno studio internazionale controllato e randomizzato che ha coinvolto 15 centri cardiologici sono stati arruolati 437 pazienti emodinamicamente stabili, con fibrillazione atriale sintomatica (palpitazioni e spossatezza) insorta non più di 36 ore prima, avviandoli subito alla cardioversione oppure mantenendo una vigile attesa, che prevedeva un trattamento iniziale mirato solo al controllo della frequenza e la successiva cardioversione qualora il paziente non fosse tornato in ritmo sinusale dopo 48 ore.
L’esito in studio era il mantenimento del ritmo dopo quattro settimane.