Lettera Clinica LC n.129/2019

Nr. 129 del 18/10/2019

LC n.129/2019 L’interleuchina 2 può regolare le cellule T nel lupus?

INTERVENTO Il lupus eritematoso è una malattia infiammatoria cronica autoimmune, multisistemica, che colpisce prevalentemente (70-90% dei casi) donne in età fertile, manifestandosi con artralgie, fenomeno di Raynaud ed eruzioni cutanee; può coinvolgere anche le sierose (pleure o pericardio), i reni, il sistema nervoso centrale e la produzione midollare delle cellule ematiche. La sua patogenesi contempla il difetto di diversi meccanismi nella tolleranza immunologica, tra cui l’espressione della proteina FOXP3, da parte delle cellule T regolatorie, che ha la funzione di sopprimere l’attivazione di cellule T autoreattive in periferia. La sopravvivenza e la crescita delle cellule T regolatorie dipendono dalla disponibilità di una citochina, l’interleuchina 2 (IL-2), la cui de cienza acquisita, con i conseguenti difetti dell’omeostasi delle cellule T, potrebbe giocare un ruolo patogenetico importante nel lupus. Studi preliminari hanno messo in evidenza che un trattamento con basse dosi di IL-2 può migliorare lo stato delle cellule T regolatorie.
Uno studio tedesco non controllato di fase 1 e 2 ha investigato l’efficacia e la sicurezza di un trattamento ciclico con IL-2 ricombinante (aldesleuchina), a basse dosi, in 12 pazienti con lupus eritematoso sistemico refrattario alle terapie standard. Gli esiti valutati nell’indagine erano sia l’aumento proporzionale di cellule regolatorie circolanti sia la diminuzione d’attività della malattia, misurata a sessanta giorni su due scale specifiche standardizzate.

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