Oltre dieci anni fa sono apparsi vari studi secondo i quali gli antidepressivi favorirebbero l’insorgenza del diabete di tipo 2; uno studio francese di coorte del 2015 ha, invece, negato che l’uso di antidepressivi sia associato ad alterazioni del metabolismo glucidico e, infine, un ampio studio retrospettivo dello scorso anno ha trovato una diminuzione della mortalità globale nei pazienti diabetici e depressi che facevano uso di inibitori selettivi del recettore della serotonina, norepinefrina, mirtazapina, tricicli e trazodone. Ora è stato condotto in Giappone uno studio retrospettivo di coorte su 90.530 pazienti dai 20 ai 79 anni, la metà dei quali era stata esposta ad antidepressivi. Il rischio di sviluppare un diabete era maggiore nei soggetti trattati con antidepressivi anche se per breve tempo e a basso dosaggio (rischio relativo: 1,27). Aumentando i dosaggi e la durata del trattamento il rischio era ancora maggiore (rischio relativo: 3,95). Dopo l’esordio del diabete, l’emoglobina glicosilata si riduceva se il paziente diminuiva la dose o interrompeva l’assunzione dell’antidepressivo.
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