Il paziente con nuova diagnosi di schizofrenia viene di solito trattato con farmaci antipsicotici, raramente però si prescrivono, in queste fasi iniziali, quelli a lunga durata d’azione, che avrebbero il vantaggio di una maggiore aderenza terapeutica. Per valutare se il ricorso ai farmaci depot riduca il rischio di ricovero successivo, un gruppo di psichiatri statunitensi ha condotto uno studio controllato e randomizzato su 489 pazienti dai 18 ai 35 anni, seguiti per due anni. La randomizzazione era fatta a cluster, riguardava cioè gli ospedali e non i pazienti: 19 ospedali somministravano a questi pazienti una formulazione retard di aripripazolo (una volta al mese), altri 20 ospedali seguivano invece il trattamento tradizionale.
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