INTERVENTO Il defibrillatore somministra una scossa elettrica salvavita in caso di arresto cardiaco improvviso o quando il dispositivo rileva un ritmo cardiaco pericolosamente accelerato; i nuovi dispositivi sottocutanei hanno il vantaggio di essere totalmente extratoracici, a differenza dei cardioverter transvenosi, in cui 1 o 2 fili elettrici sono inseriti nel cuore attraverso una vena e collegati alla parete cardiaca. Tuttavia, i pazienti che hanno una bradicardia sintomatica o una tachicardia ventricolare spontanea ricorrente sembrano trarre maggiori benefici da un defibrillatore cardioverter transvenoso tradizionale con funzione anche di stimolazione.
Finora, il confronto tra i due tipi di dispositivo era stato fatto solo in studi osservazionali; ora, in uno studio olandese, 849 pazienti con indicazione per l’impianto di un defibrillatore sono stati randomizzati al dispositivo sottocutaneo a quello transvenoso. Esiti primari in studio erano le complicazioni legate all’impianto e il rilascio di scosse inappropriate; esiti secondari erano la morte e il tasso di scosse appropriate.
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