In uno studio controllato e randomizzato su pazienti con infarto miocardico sottoposti a rivascolarizzazione è stata valutata l’aggiunta successiva di routine di spironolattone per migliorare la prognosi. Lo studio, che ha anche valutato l’uso della colchicina (vedi lo studio di apertura in questa stessa pagina di Lettera Clinica), ha arruolato 7.062 pazienti in 104 centri cardiologici di 14 Paesi, assegnandoli alla terapia con spironolattone o a un placebo. Il numero di morti e di peggioramento di un eventuale scompenso era sovrapponibile nei due gruppi di pazienti (1,7 per 100 anni-paziente con lo spironolattone rispetto a 2,1 per 100 anni-paziente con il placebo, hazard ratio: 0,91, p=0,51). Non sono emerse neppure differenze per quanto riguarda la nuova comparsa di infarto del miocardio, ictus, scompenso o morte da cause cardiovascolari (7,9% nel gruppo trattato con spironolattone rispetto a 8,3% nel gruppo placebo, hazard ratio: 0,96, p=0,60).
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