In uno studio di fase 3, in aperto, 358 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule resecabile in stadio da IB a IIIA sono stati randomizzati a ricevere l’anticorpo monoclonale umanizzato nivolumab più la chemioterapia standard oppure la chemioterapia da sola per tre cicli, come intervento neoadiuvante per ridurre la massa tumorale prima dell’intervento chirurgico. Nelle fasi precedenti dello studio era già stata rilevata la superiorità del trattamento combinato sulla sopravvivenza libera malattia ma non erano ancora disponibili i dati sulla sopravvivenza globale, che vengono ora pubblicati. La sopravvivenza globale era significativamente maggiore se alla chemioterapia si associava il nivolumab (hazard ratio per la morte: 0,72, limiti di confidenza al 95% da 0,523 a 0,998, p=0,048).
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