LC n. 190 / 2025 Betalattamici o altri antibiotici per la profilassi chirurgica?

INTERVENTO In caso di allergia alla penicillina o per altri motivi, la profilassi antibiotica prima di un intervento chirurgico può essere fatta con antibiotici diversi dai betalattamici.
Dati di letteratura indicano che sono sempre più i pazienti che riferiscono un’allergia alla penicillina, ma nella gran parte dei casi non si tratta di una reale allergia, quanto il riferimento di episodi di reazione all’antibiotico per il quale però non è stato dimostrato il nesso di causa-effetto. A fronte però del paziente che segnala questa allergia il medico di solito opta, secondo il principio di cautela, per l’utilizzo di un antibiotico di diversa struttura, senza approfondire quanto sia reale questa allergia.
Questa scelta può comportare maggiori rischi per il paziente, in particolare si discute se la profilassi chirurgica con antibiotici non betalattamici garantisca la stessa efficacia rispetto alle infezioni del sito chirurgico. Per quantificare questo rischio è stato condotto negli Stati Uniti uno studio retrospettivo di coorte che ha esaminato il tasso di infezioni della ferita chirurgica a distanza di 30 e 90 giorni dall’intervento in pazienti in cui era stata fatta la profilassi antibiotica con un betalattamico e quelli in cui si è dovuto ricorrere a un antibiotico non betalattamico.


RISULTATI Sono stati considerati 49.279 interventi chirurgici in dieci diverse specialità su 41.100 pazienti. Il tasso di incidenza di infezioni della ferita chirurgica era significativamente maggiore con l’uso degli antibiotici non betalattamici (2,2%) rispetto all’uso dei betalattamici (1,3%, rapporto di rischio: 1,69, p<0,001). La presenza di un’allergia ai betalattamici non era in realtà dirimente perché il tasso di infezione rimaneva alto anche se gli altri antibiotici venivano usati per motivi diversi.