INTERVENTO Il riscontro d’ipertensione in gravidanza è in aumento, di pari passo con quello dell’età materna al parto.
La categoria di antipertensivi più utilizzati nella popolazione ipertesa italiana è quella degli ACE inibitori, che sono però da evitare in gravidanza, perché responsabili di un rischio teratogeno e fetotossico rilevante.
Sono quindi tre i farmaci che vengono correntemente utilizzati per ridurre i valori pressori in gravidanza: il labetalolo (con meccanismo betabloccante), l’alfa-metildopa (agonista dei recettori alfa-2adrenergici) e la nifedipina (calcioantagonista).
Non ci sono però a oggi dati di confronto tra loro per definire quale sia il farmaco più efficace sia per il controllo dei valori pressori durante la gestazione sia per gli esiti materni e fetali.
Una revisione sistematica con metanalisi ha identificato 23 studi controllati e randomizzati per un totale di 3.989 donne, che riportavano gli esiti perinatali (morbilità e mortalità materna e fetale/neonatale) e il tipo di terapia antipertensiva posta in atto.
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