Le parti lasciate fuori è un romanzo ricco di suspense che narra di una povera famiglia di coltivatori di grano nella quale ogni generazione tiene la successiva in una presa letale fino all’esplosione di una rivolta omicida. I personaggi disegnati meravigliosamente, tutti a modo loro, sono risoluti a fuggire al destino che è stato loro inflitto, e alcuni sembrano quasi riuscirci.
“Thomas H. Ogden, probabilmente il più celebre scrittore contemporaneo in campo psicoanalitico, dimostra la sua capacità narrativa nello splendido romanzo d’esordio, Le parti lasciate fuori. Il suo occhio attento alla complessità delle relazioni e delle fragilità umane rende i personaggi così reali e avvincenti che sembrano uscire dalle pagine del libro. Il romanzo di Ogden conferma che i concetti più veri sviluppati in psicoanalisi sono già presenti nell’intuito dell’artista. Questa storia tiene vivo l’interesse del lettore dai sui primi paragrafi e non lo lascia fino alla sua straziante conclusione. Ho trovato praticamente impossibile mettere da parte questo libro.”
Antonino Ferro, MD, Presidente della Società Psicoanalitica Italiana
Thomas Ogden, MD è uno dei più noti psicoanalisti a livello mondiale. Ha pubblicato undici libri di saggi sulla teoria e pratica della psicoanalisi, e sugli scritti di Frost, Borges, Kafka, Heaney, Stevens e altri. I suoi lavori sono stati tradotti in diciannove lingue. Vive a San Francisco, in California, dove pratica la psicoanalisi e insegna sia psicoanalisi che prosa creativa. I suoi libri più recenti in edizione italiana sono: L’orecchio dell’analista e l’occhio del critico – ripensare psicoanalisi e letteratura (coautore Benjamin H. Ogden); Il leggere creativo – saggi su fondamentali lavori analitici; Riscoprire la psicoanalisi – pensare e sognare, imparare e dimenticare. Il Dr Ogden ha ricevuto nel 2004 dall’International Journal of Psychoanalysis il premio per il “più importante saggio dell’anno” ; nel 2010 ha ricevuto l’Haskell Normal Price per “il risultato eccezionale come psicoanalista, clinico, docente e teorico”, e nel 2012 il Sigourney Award per “i suoi contributi nel campo della psicoanalisi”.