Sommario
Il numero di antidoti specifici disponibili è basso rispetto all’ampio ventaglio di sostanze, di origine naturale o sintetica, in grado di provocare sintomi tossici nell’organismo umano. Alcuni di questi antidoti sono molto specifici per target ed effetti, come ad esempio l’azione antagonista dei recettori μ-oppioidi esercitata dal naloxone in caso di overdose da oppioidi, mentre altri sono aspecifici, come ad esempio il glucagone o l’atropina nel caso di avvelenamento da betabloccanti, o il carbone attivo, in grado di ridurre l’assorbimento di un’ampia serie di sostanze tossiche. Di seguito vengono presentati quattro importanti antidoti (N-acetilcisteina, deferoxamina, blu di metilene e fisostigmina) con una particolare attenzione per alcuni loro effetti avversi potenzialmente gravi.
Introduzione
L’uso degli antidoti nei casi di avvelenamento si estende a un’ampia serie di farmaci. Alcuni di questi antidoti sono molto specifici per target ed effetti, come ad esempio l’azione antagonista dei recettori μ-oppioidi esercitata dal naloxone in caso di overdose da oppioidi, mentre altri sono aspecifici, come ad esempio il glucagone o l’atropina nel caso di avvelenamento da betabloccanti, o il carbone attivo, che è in grado di ridurre l’assorbimento di un’ampia serie di sostanze tossiche.
Il numero di antidoti specifici disponibili è basso rispetto all’ampio ventaglio di sostanze, di origine naturale o sintetica, in grado di provocare sintomi tossici nell’organismo umano. La maggior parte dei pazienti avvelenati, che necessitano di un ricovero in ospedale, si riprende dai sintomi tossici solo grazie a terapie di supporto, benché spesso siano trattati con carbone attivo, con l’obiettivo di limitare il grado di gravità e la durata dei sintomi. Anche se il numero di sostanze tossiche a cui i pazienti sono esposti supera di gran lunga quello dei farmaci che esercitano effetti di antidoto, quando i farmaci con effetti di antidoto vengono utilizzati per contrastare l’effetto tossico delle sostanze sono coinvolti molti meccanismi differenti. Alcuni farmaci vengono utilizzati sia nello scenario di un avvelenamento sia come componente di un regime di trattamento standard: ad esempio, l’acido folico viene impiegato come farmaco di salvataggio standard in seguito all’assunzione di alte dosi di metotrexato per via parenterale nei protocolli oncologici oppure come antidoto in avvelenamenti acuti o cronici da metotrexato. L’acido folico è atossico anche ad alte dosi, mentre altri antidoti hanno notevoli effetti avversi che devono essere presi in considerazione durante il trattamento del paziente che presenta un avvelenamentto. Di seguito vengono illustrati quattro importanti antidoti, con una particolare attenzione per alcuni loro effetti avversi potenzialmente gravi.
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