Introduzione
L’allattamento al seno è considerato la migliore alimentazione per i neonati e ha molteplici effetti positivi sia sulla madre che sul bambino.1 Nei bambini nutriti con latte materno è stata inoltre osservata una maggiore intelligenza e una riduzione della morbilità e della mortalità.1 Inoltre, è stato dimostrato che l’allattamento al seno può offrire una protezione contro obesità e diabete in età adulta1 e può anche apportare un beneficio in termini di relazione tra la madre e il neonato.2
Per lattazione indotta si intende il processo di stimolazione della produzione di latte materno in una donna che non ha portato avanti la gravidanza del bambino che intende allattare e che non sta attualmente allattando un altro bambino.3 In passato, l’induzione della lattazione è stata effettuata principalmente con l’intento di fornire nutrimento a un bambino la cui madre era deceduta durante il parto o non era in grado di allattare. In genere, la lattazione veniva indotta attraverso la stimolazione del seno in una donna che aveva già allattato in precedenza, procedimento che prende il nome di rilattazione.4 Oggi l’ interesse per la lattazione indotta deriva solitamente dal desiderio di una madre non gestante di nutrire un bambino adottato, nato tramite maternità surrogata o nato dalla propria compagna. Il desiderio di nutrire un bambino non riguarda solo coloro a cui alla nascita è stato assegnato il sesso femminile e la lattazione indotta può quindi aiutare i genitori di tutti i sessi che desiderano nutrire i propri figli. Sebbene l’interesse per la lattazione indotta sia in aumento, attualmente non esistono farmaci approvati per questa indicazione. Gli attuali approcci farmacologici per l’induzione della lattazione si basano su evidenze limitate e includono l’uso di diversi farmaci off-label, alcuni in dosi sovraterapeutiche e per una durata superiore a quella generalmente raccomandata.5 Questa revisione della letteratura mira principalmente a esaminare le evidenze relative all’efficacia e alla sicurezza dei farmaci più comunemente utilizzati per la lattazione indotta.
Il protocollo Newman-Goldfarb
Non vi è consenso sull’approccio migliore per indurre la lattazione. Tuttavia, il protocollo Newman-Goldfarb è ampiamente utilizzato e altri metodi seguono un approccio simile. Il protocollo, pubblicato nel 2000, utilizza una combinazione di ormoni, stimolazione fisica e domperidone per simulare i cambiamenti ormonali della gravidanza e del parto. Di seguito è riportato
uno schema del tradizionale protocollo Newman-Goldfarb.
Questo è l'abstract dell'articolo. Per poter consultare l'intero numero o più numeri scegli il tipo di abbonamento che preferisci.
Se sei già abbonato accedi.
Il nostro sito usa cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci consentono in alcun modo di identificarti direttamente. Approfondisci cliccando <a href= "https://www.med-life.it/privacy-e-cookie-policy/"> qui </a> e leggi come rifiutare tutti o alcuni cookie. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Maggiori informazioni
Il nostro sito usa cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci consentono in alcun modo di identificarti direttamente. Approfondisci cliccando qui e leggi come rifiutare tutti o alcuni cookie. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.