Uno studio caso-controllo statunitense ha valutato l’esposizione, riferita dalle madri, a farmaci antipertensivi dal mese precedente il concepimento alla fine del primo trimestre di gravidanza in 10.625 casi di malformazioni cardiache congenite del neonato e in 11.137 controlli. Dopo aggiustamento per età materna, fumo, etnia e indice di massa corporea, l’1,5% dei casi e lo 0,9% dei controlli avevano assunto un farmaco antipertensivo nel primo trimestre. Malformazioni quali la coartazione dell’aorta, la stenosi della polmonare, i difetti del setto interventricolare e il difetto interatriale tipo ostium secundum erano associate, in particolare, all’uso di betabloccanti e ACE inibitori.
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