LC n.128/2019 La profilassi antibiotica migliora gli esiti in caso di arresto cardiaco?

Considerata l’alta incidenza di eventi infettivi nei pazienti ricoverati dopo un arresto cardiaco, è stata proposta una profilassi antibiotica per ridurne la frequenza e migliorare le condizioni cliniche.
E’ stata condotta una revisione sistematica con metanalisi che ha identificato 11 studi. Rispetto a una prescrizione antibiotica mirata in base ai sintomi e segni, la profilassi antibiotica precoce non aumentava la sopravvivenza a distanza di tempo (odds ratio: 1,16, limiti di confidenza al 95% da 0,97 a 1,40), la sopravvivenza con buoni esiti neurologici (odds ratio: 2,25, limiti di confidenza al 95% da 0,93 a 5,45), la durata del ricovero in terapia intensiva (differenza media: -0,6, limiti di confidenza al 95% da -3,6 a 2,40) e l’incidenza di polmonite (odds ratio: 0,58, limiti di confidenza al 95% da 0,2 a 1,46).