Non sempre è disponibile un servizio di emodinamica per sottoporre il paziente con infarto a un’angioplastica, quando non c’è questa possibilità si ricorre alla brinolisi, il trattamento che era di scelta prima dell’avvento dei metodi di rivascolarizzazione via catetere. Uno studio danese ha confrontato gli esiti a 16 anni di distanza da un infarto STEMI (con sopraslivellamento del tratto ST all’elettrocardiogramma) nei pazienti trattati con un’angioplastica o con la brinolisi. In totale sono stati analizzati 1.572 pazienti ricoverati in 29 ospedali, usando un esito primario composito: morte o riospedalizzazione per infarto miocardico.
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