Uno studio multicentrico scandinavo ha randomizzato 710 pazienti ricoverati in terapia intensiva con respirazione assistita alla non sedazione oppure a una sedazione blanda (paziente risvegliabile) e quotidianamente interrotta, per confrontare nei due gruppi la mortalità a tre mesi e, secondariamente, gli eventi tromboembolici, la durata dell’eventuale coma o delirium e il tempo passato senza respiratore. Tutti gli esiti erano sovrapponibili nei due gruppi eccetto il rischio di eventi tromboembolici significativamente maggiore tra quelli sedati (2,8% rispetto a 0,3%).
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