La lettura automatica dell’elettrocardiogramma, già ampiamente diffusa ma con molti limiti, potrebbe fare un balzo in avanti grazie al deep learning, un’applicazione dell’intelligenza artificiale. È quanto propone un gruppo di ricercatori cinesi che ha raccolto, refertato e creato una banca dati con 180.112 tracciati elettrocardiografici con anomalie del ritmo o della conduzione. Gli studiosi hanno usato questa mole ingente di dati per “istruire” una rete neurale che fosse alla base della lettura automatica dell’elettrocardiogramma.
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