LC n.138/2020 La letteratura aiuta a districarsi tra i biologici per l’artrite reumatoide?

INTERVENTO L’artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni e, con l’andar del tempo, il funzionamento di vari organi e apparati, determina una progressiva disabilità, con riduzione della spettanza di vita. Il suo trattamento ha l’obiettivo primario di ridurre l’attività infiammatoria della malattia portandola a un livello in cui il paziente è privo di segni e sintomi; si parla, in tal caso, di remissione clinica, secondo i parametri suggeriti dall’American College of Rheumatology (ACR) e dalla European League Against Rheumatism (EULAR).
Le opzioni terapeutiche correnti sono i farmaci che modificano il decorso della malattia (DMARD), in associazione o meno con i corticosteroidi e i FANS. I farmaci che modificano il decorso della malattia possono essere sintetici convenzionali (come per esempio il metotrexato), sintetici mirati (inibitori delle Janus chinasi, come il tofacitinib) o biologici.