LC n.138/2020 Ticagrelor e prasugrel sono più efficaci del clopidogrel?

INTERVENTO Da alcuni anni sono disponibili, come antiaggreganti alternativi o additivi all’acido acetilsalicilico nella sindrome coronarica acuta, i farmaci inibitori orali di P2Y12.
Fra questi ci sono il clopidogrel, il ticagrelor e il prasugrel che sono stati oggetto di una revisione sistematica con metanalisi.
A oggi rimane il dubbio di quale tra questi principi attivi sia il più efficace o se non ci sono differenze di efficacia o sicurezza tra il capostipite, il clopidogrel, e le molecole successive della classe.




RISULTATI Attraverso una metanalisi a rete sono stati ricavati da due studi controllati e randomizzati i dati di 52.816 pazienti con una sindrome coronarica acuta trattati con uno dei tre farmaci, analizzando tutti i possibili confronti diretti.
Rispetto al clopidogrel il ticagrelor riduceva significativamente la mortalità cardiovascolare (hazard ratio: 0,82, limiti di confidenza al 95% da 0,72 a 0,92) e la mortalità da tutte le cause (hazard ratio: 0,83, limiti di confidenza al 95% da 0,75 a 0,92), dato questo che non si osservava con il prasugrel rispetto al clopidogrel (hazard ratio: 0,90, limiti di confidenza al 95% da 0,80 a 1,01 per la mortalità cardiovascolare, hazard ratio: 0,92, limiti di confidenza al 95% da 0,84 a 1,02 per la mortalità da tutte le cause).