INTERVENTO Nei pazienti con trauma cranico da moderato a grave una delle maggiori preoccupazioni è l’emorragia cerebrale conseguente all’incidente. Si è pensato quindi di ridurre il rischio di questo evento attraverso la somministrazione precoce dell’acido tranexamico che, bloccando il legame della plasmina alla fibrina, contrasta la fibrinolisi.
E’ stato condotto uno studio multicentrico controllato e randomizzato che ha coinvolto 59 strutture d’emergenza in Stati Uniti e Canada. I pazienti con trauma cranico venivano randomizzati, prima del loro arrivo in ospedale, a tre diversi schemi di trattamento: nel primo si somministrava subito un bolo di 1 grammo endovena di acido tranexamico, seguito da un’infusione di 1 grammo in otto ore una volta giunti in ospedale; nel secondo gruppo si somministrava un bolo di 2 grammi di acido tranexamico seguito da un’infusione di un placebo per otto ore in ospedale; nel terzo si somministrava solo placebo, sia come bolo iniziale sia come infusione ospedaliera successiva.
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