L’azitromicina non serve nei pazienti con COVID-19.
È la conclusione emersa dallo studio RECOVERY, una piattaforma di trial condotti in Gran Bretagna che ha valutato diverse opzioni terapeutiche contro SARS-CoV-2 rispetto al trattamento standard.
Ora sono stati pubblicati i dati relativi all’azitromicina, il cui impiego in questi pazienti era stato sostenuto sulla base delle sue azioni immunomodulatorie. I pazienti con COVID-19 ricoverati in 176 ospedali britannici sono stati randomizzati alla cura usuale o a diversi bracci di trattamento, uno dei quali prevedeva l’aggiunta di azitromicina per 10 giorni (500 mg una volta al giorno per bocca o per via endovenosa).
In totale erano disponibili i dati relativi a 5.181 pazienti gestiti con trattamenti standard e 2.582 pazienti in terapia anche con l’azitromicina.
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