INTERVENTO Fra le tante terapie tentate nella cura della COVID-19 la cura con anticorpi monoclonali sviluppati ad hoc è forse quella che ha le più solide basi biologiche: l’obiettivo che si pone è di neutralizzare il virus usando anticorpi anti proteina spike di SARS-CoV-2, la stessa proteina usata in tutti i vaccini per stimolare la risposta anticorpale e cellulare dell’organismo.
A partire dal sangue di due diversi pazienti infettati (uno cinese, l’altro statunitense) sono stati prodotti due anticorpi monoclonali, il bamlanivimab e l’etesevimab. Quest’ultimo in esperimenti preclinici ha mostrato di legarsi a un epitopo della proteina spike diverso da quello utilizzato dal bamlanivimab, e di essere in grado quindi di neutralizzare anche le varianti virali con una mutazione a livello del sito di legame del bamlanivimab.
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