Uno studio internazionale controllato e randomizzato di fase 3 ha valutato la sopravvivenza libera da malattia di pazienti operati per tumore dell’esofago e con malattia residua nonostante la radio-chemioterapia: i 532 partecipanti randomizzati a nivolumab, un “inibitore del checkpoint” (ossia un farmaco immunoterapico che inibisce l’azione dei recettori che impediscono ai linfociti T di distruggere le cellule tumorali), avevano una sopravvivenza libera da malattia di 22,4 mesi rispetto agli 11 mesi di quelli a placebo (p<0,001).
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