Sempre più spesso negli schemi di trattamento dei pazienti neoplastici viene associata la somministrazione di un inibitore del check point (anti PD-1 e anti-PD-L1, per esempio nivolumab o avelumab). Quanto questa aggiunta incide sulla comparsa di eventi avversi? Una revisione sistematica con metanalisi ha identificato 161 studi prospettici. Venivano valutate quattro associazioni: inibitori del check point più chemioterapici, più farmaci target, più immunoterapici o più radioterapia.
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