I pazienti salvati da un arresto cardiaco extraospedaliero di probabile origine cardiaca non si giovano di un’angiografia condotta immediatamente. È la conclusione di uno studio controllato e randomizzato multicentrico che ha arruolato 530 pazienti con questa condizione (senza uno slivellamento del tratto ST) randomizzandoli a un’angiografia immediata oppure allo stesso esame condotto dopo una adeguata valutazione e solo in casi selezionati.
A distanza di 30 giorni era morto il 54% dei pazienti sottoposti ad angiografia immediata rispetto al 46% di quelli del gruppo con angiografia mirata (hazard ratio: 1,28, p=0,06).
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