NOTIZIA Comincia a definirsi il quadro della sindrome infiammatoria multisistemica dell’adulto dopo COVID-19, meno frequente di quella pediatrica ma altrettanto impegnativa.
STUDIO Una revisione sistematica ha identificato 60 studi per un totale di 221 pazienti con più di 18 anni d’età colpiti dalla sindrome infiammatoria multisistemica, considerata una sequela dell’infezione da SARS-CoV-2 che compare circa quattro settimane dalla fase acuta di COVID-19 ed è caratterizzata da uno stato iperinfiammatorio con il coinvolgimento di più organi al di fuori del polmone.
La maggior parte dei pazienti era di sesso maschile (70% dei casi) e non aveva comorbilità (58% dei casi), considerata anche la giovane età mediana (21 anni).
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