Anche i parenti dei pazienti con COVID-19 ricoverati in terapia intensiva, a distanza di tempo dall’evento acuto, rimangono stressati. Uno studio prospettico condotto in otto ospedali statunitensi ha seguito nel tempo 330 partecipanti, nella maggior parte figli (40,6%) o partner (25,5%) di un paziente con una COVID-19 critica. A distanza di tre mesi dal ricovero veniva valutato lo stato d’ansia usando la Impact Events Scale 6, interpretando un punteggio di 10 o superiore come indicativo di un sintomo di un disturbo post traumatico da stress.
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