Dopo un’emorragia cerebrale, le linee guida raccomandano di ridurre la pressione arteriosa, ma non indicano quale farmaco usare. Uno studio statunitense ha confrontato, in una coorte di 1.156 soggetti con emorragia cerebrale, gli effetti dell’uso in acuto di labetalolo, nicardipina o idralazina. La classe di antipertensivo si associava alla durata del ricovero e al cambiamento della pressione diastolica, ma non di quella sistolica, in particolare la nicardipina è risultata più efficace del labetalolo (p<0,001).
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