LC n. 156 / 2022 I FANS peggiorano il decorso dell’infezione da SARS-CoV-2?

INTERVENTO Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno trovato largo impiego durante l’epidemia da SARS-CoV-2 per attenuare la sintomatologia algica o febbrile. Uno studio pubblicato nell’aprile 2020 aveva, però, sollevato il dubbio che l’ibuprofene possa facilitare il legame del virus con il recettore ACE-2 delle cellule umane e di conseguenza la loro invasione.
Di conseguenza, in alcuni paesi il Ministero della salute aveva inoltrato ai medici un avviso di cautela sull’uso degli antinfiammatori non steroidei in pazienti con infezione da SARS-CoV-2 e il suggerimento di sostituirli con il paracetamolo.
L’EMA, dal canto suo, s’era impegnata a monitorare l’eventuale associazione tra impiego di antinfiammatori non steroidei ed esiti infausti della malattia da coronavirus, senza trovarne prove.
Sull’argomento, è stata ora condotta una revisione sistematica con metanalisi.