Poiché nei pazienti ricoverati in terapia intensiva è stata segnalata una prognosi peggiore in termini di sopravvivenza in caso di idratazione condotta con volumi alti di liquidi, uno studio controllato e randomizzato internazionale si è posto l’obiettivo di valutare se la riduzione dei liquidi somministrati ai pazienti in shock settico possa ridurne la mortalità.
Sono stati arruolati 1.554 pazienti in shock settico ricoverati in terapia intensiva per i quali è stato previsto un regime idratante per via endovenosa ristretto oppure senza limiti.
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