LC n. 160 / 2022 La denervazione renale ha ragione dell’ipertensione farmacoresistente?

INTERVENTO Per contrastare l’ipertensione resistente alla farmacoterapia è stata proposta la denervazione renale ottenuta grazie a un catetere introdotto nell’arteria renale che fornisce energia a radiofrequenza controllata e mirata ai nervi renali, interrompendo la segnalazione simpatica iperattiva tra reni e cervello.
Questo approccio è stato sottoposto a valutazione in uno studio controllato e randomizzato (sponsorizzato dall’azienda produttrice del dispositivo), condotto in 88 centri statunitensi. Sono stati arruolati tra il 2011 e il 2013 860 soggetti che erano ipertesi nonostante l’assunzione della dose massima tollerata di tre o più farmaci (tra cui un diuretico). I partecipanti erano assegnati alla procedura di denervazione via catetere o a una procedura simulata.
L’esito primario di efficacia in studio era il controllo della pressione sistolica nei gruppi d’intervento e di controllo. L’esito primario di sicurezza erano la mortalità per tutte le cause, l’incidenza di insufficienza renale terminale, eventi embolici, perforazione o dissezione iatrogene dell’arteria renale e stenosi renale.