LC n. 161 / 2023 ACE inibitori e sartani vanno sospesi nell’insufficienza renale cronica?

INTERVENTO È convinzione comune che la somministrazione di un inibitore del sistema renina-angiotensina, sia esso un ACE inibitore o un bloccante del recettore dell’angiotensina (sartano), rallenti la progressione della malattia nelle forme da lievi a moderate di insufficienza renale cronica. Ultimamente, però, a seguito dei risultati di alcuni studi, è emersa l’ipotesi che nei pazienti giunti in una fase avanzata di insufficienza renale cronica la sospensione della terapia in atto possa in realtà rallentarne il declino o quanto meno non modificarlo rispetto alla situazione in cui si prosegue la terapia con gli inibitori del sistema renina-angiotensina.
Per confermare o meno questa ipotesi è stato condotto nel Regno Unito uno studio multicentrico randomizzato, in aperto, che assegnava i pazienti con insufficienza renale cronica da lieve a moderata in fase avanzata e progressiva di malattia (velocità di filtrazione glomerulare <30 ml/min/1,73 m2) alla continuazione del trattamento con ACE inibitori o sartani oppure all’interruzione del trattamento in atto.




RISULTATI Sono stati arruolati 411 pazienti. A distanza di tre anni, la velocità di filtrazione glomerulare era di 12,6±0,7 ml/min/1,73 m2 nel gruppo in cui era stato interrotto il trattamento rispetto a 13,3±0,6 ml/ min/1,73 m2 nel gruppo in cui il trattamento è stato continuato (p=0,42).