Lettera Clinica LC n. 162 / 2023

Nr. 162 del 16/02/2023

LC n. 162 / 2023 È sicuro dimettere dalla terapia intensiva al domicilio?

A causa dei tagli dei reparti ospedalieri e dei rallentamenti nei trasferimenti, è aumentata (dall’11% al 15%) la pratica della dimissione diretta a domicilio dei pazienti ricoverati nelle unità di terapia intensiva (soprattutto se giovani e con diagnosi semplici), invece del tradizionale trasferimento in un altro reparto ospedaliero, che facilitava guarigione e riabilitazione e in cui si pianificava il ritorno in comunità. È stata condotta una revisione sistematica con metanalisi per valutare se tale pratica comporti rischi per il paziente dimesso direttamente al domicilio.
Sono stati identificati sei studi per un totale di 49.376 pazienti ricoverati in terapia intensiva. A distanza di 30 giorni dalla dimissione non c’erano differenze rispetto alla probabilità di nuovo accesso al Pronto soccorso (rischio relativo: 0,99, limiti di confidenza al 95% da 0,95 a 1,02, p=0,39) e di nuovo ricovero (rischio relativo: 1,02, limiti di confidenza al 95% da 0,91 a 1,15, p=0,71);

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