LC n. 163 / 2023 Quale tromboprofilassi nei pazienti con fratture agli arti?

INTERVENTO Le linee guida raccomandano l’eparina a basso peso molecolare sottocute ai pazienti con frattura agli arti per prevenire la formazione di trombi. La possibilità di assumere in alternativa per bocca l’acido acetilsalicilico a basso dosaggio non è stata finora considerata, perché non suffragata da prove di efficacia. Ora uno studio controllato e randomizzato, multicentrico, statunitense, per valutare la non inferiorità di questo trattamento rispetto a quello standard, ha arruolato 12.211 adulti con fratture di gamba o di braccio trattate chirurgicamente o con fratture della pelvi a ricevere enoxaparina 30 mg per via sottocutanea due volte al giorno, oppure acido acetilsalicilico 81 mg due volte al giorno durante la permanenza in ospedale e dopo le dimissioni, in media per 21 giorni.
L’esito primario in studio era la morte per tutte le cause a 90 giorni, mentre esiti secondari erano la comparsa di un’embolia polmonare non fatale, di una trombosi venosa profonda e le complicanze emorragiche.




RISULTATI A distanza di 90 giorni dall’inizio del trattamento profilattico, è morto per qualunque causa lo 0,78% dei soggetti trattati con acido acetilsalicilico rispetto allo 0,73% di quelli trattati con enoxaparina (differenza di 0,05 punti percentuali, p<0,001 per il margine di non inferiorità fissato in partenza).