LC n. 166 / 2023 Correggere l’ipoacusia previene il declino cognitivo?

Uno studio internazionale di coorte ha valutato se il ricorso agli apparecchi acustici per migliorare l’udito possa associarsi a una riduzione del rischio di declino cognitivo, dando la possibilità al soggetto di mantenere rapporti e una buona vita sociale. Tra il 2006 e il 2010 in 22 centri della Gran Bretagna sono state seguite 437.704 persone tra i 40 e i 69 anni per valutarne la presenza di ipoacusia e la comparsa successiva di demenza di qualunque tipo (Alzheimer, vascolare o altro). I soggetti con ipoacusia non dotati di un apparecchio acustico avevano un rischio di demenza significativamente maggiore rispetto ai normoudenti (hazard ratio: 1,42, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 1,56), chi invece aveva il difetto dell’udito corretto grazie all’apparecchio acustico aveva un rischio analogo ai controlli (hazard ratio: 1,04).