Nel soggetto iperteso che deve sottoporsi a un intervento chirurgico non cardiaco si discute se sia meglio tenere valori pressori non troppo bassi per evitare le complicanze da ipotensione o non troppo alti per evitare quelle da ipertensione.
Uno studio internazionale controllato e randomizzato condotto in 110 ospedali di 22 paesi su 7.490 pazienti ha confrontato i due approcci: nel primo la pressione arteriosa media durante l’intervento era mantenuta ad almeno 80 mmHg, mentre la somministrazione dei farmaci antipertensivi era riservata a valori di pressione sistolica superiore a 130 mmHg; nel secondo gruppo l’obiettivo di pressione media da mantenere era di 60 mmHg o maggiore e tutti farmaci antipertensivi venivano somministrati normalmente sia prima sia dopo l’intervento.
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