Uno studio retrospettivo statunitense ha valutato nelle persone fragili con scompenso cardiaco l’efficacia dei dispositivi di assistenza del ventricolo sinistro (LVAD) impiantati chirurgicamente per mantenere la capacità di pompa del cuore. Gli 11.465 pazienti sono stati classificati in fragili e non fragili. In questi ultimi è risultato più frequente l’impianto di un dispositivo di pompa (81,6% dei casi rispetto a 18,4%, p<0,001). L’impianto nei soggetti fragili non si associava né a un aumento della mortalità ospedaliera (rischio relativo: 1,15, limiti di confidenza al 95% da 0,81 a 1,65, p=0,427) né a una maggiore probabilità di essere nuovamente ricoverati entro 30 giorni (rischio relativo: 1,15, limiti di confidenza al 95% da 0,91 a 1,44, p=0,239).
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