Si potrebbe parlare di un “paradosso svedese”, secondo il quale le persone con un melanoma in situ avrebbero una sopravvivenza globale superiore a quella della popolazione generale di confronto. È quanto emerge da uno studio condotto nel Paese scandinavo, che ha confrontato i dati di sopravvivenza di 7.963 pazienti con un melanoma in situ diagnosticato tra il 2001 e il 2010 con quelli di 39.662 controlli della popolazione generale analoghi per età, sesso e residenza. Il follow up mediano è stato di 120 mesi, durante i quali si valutava la sopravvivenza.
Nei pazienti con melanoma in situ la sopravvivenza globale a 10 anni era del 77% (limiti di confidenza al 95% da 0,76 a 0,78) rispetto al 72% (limiti di confidenza al 95% da 0,72 a 0,73) nei controlli.
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