LC n. 171 / 2024 Risonanza magnetica dopo COVID-19

A distanza di mesi dalla dimissione per un ricovero dovuto a COVID-19 l’esecuzione di una risonanza magnetica multiorgano consente di rilevare numerose anomalie rispetto a una popolazione di controllo.
Vista la frequenza della long COVID, un gruppo di ricercatori britannici ha arruolato in uno studio prospettico multicentrico 259 pazienti che erano stati ricoverati per COVID-19 e 52 controlli senza la malattia, valutandoli a una distanza mediana di cinque mesi dalla dimissione per capire se ci fossero anomalie dei vari organi.
Come ipotizzato, al controllo con risonanza magnetica il numero di anomalie multiorgano era significativamente più frequente nei pazienti che erano stati ricoverati per un’infezione da SARS-CoV-2 (61% dei casi rispetto a 27%, p<0,0001; odds ratio: 2,9), in particolare in quelli più anziani, in quelli con più comorbilità e in coloro che avevano avuto forme più gravi di COVID-19.