Lettera Clinica LC n. 174 / 2024

Nr. 174 del 11/04/2024

LC n. 174 / 2024 Il controllo del ritmo riduce il declino cognitivo nella fibrillazione atriale?

Diversi dati indicano che le persone con fibrillazione atriale hanno un maggior rischio di deficit cognitivo, non legato solo a eventuali eventi tromboembolici cerebrali. Per questo si è ipotizzato che il controllo del ritmo, con ritorno a un ritmo cardiaco normale, possa essere protettivo rispetto al declino cognitivo associato alla malattia cardiaca.
Una revisione sistematica sull’argomento ha identificato 14 studi per un totale di 193.830 persone con una fibrillazione atriale. I pazienti trattati con una terapia volta al controllo del ritmo avevano un rischio minore di sviluppare una demenza rispetto a quelli trattati solo con il controllo della frequenza (hazard ratio: 0,74, limiti di confidenza al 95% da 0,62 a 0,89).

Questo è l'abstract dell'articolo. Per poter consultare l'intero numero o più numeri scegli il tipo di abbonamento che preferisci.
Se sei già abbonato accedi.

Archivio pubblicazioni























Il nostro sito usa cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci consentono in alcun modo di identificarti direttamente. Approfondisci cliccando <a href= "https://www.med-life.it/privacy-e-cookie-policy/"> qui </a> e leggi come rifiutare tutti o alcuni cookie. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Maggiori informazioni

Il nostro sito usa cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci consentono in alcun modo di identificarti direttamente. Approfondisci cliccando qui e leggi come rifiutare tutti o alcuni cookie. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Chiudi