Sembra non ci siano differenze sostanziali tra la terapia continuativa con betalattamici e quella intermittente con una dose equivalente di antibiotico in caso di terapia per una sepsi. Uno studio controllato e randomizzato internazionale ha arruolato 7.031 adulti ricoverati in terapia intensiva per una sepsi: quelli trattati con un’infusione continua avevano una prognosi quoad vitam sovrapponibile a quella dei pazienti trattati con una terapia intermittente (deceduti il 24,9% dei pazienti trattati con la terapia continuativa rispetto al 26,8% dei trattati con terapia intermittente, p=0,08), nonostante tassi più alti di cura a distanza di 14 giorni.
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