I ritmi circadiani potrebbero influenzare l’efficacia della terapia endocrina posta in atto nelle donne con cancro della mammella. Uno studio francese controllato e randomizzato ha assegnato a terapia endocrina adiuvante (tamoxifene) più everolimus o più placebo 1.278 donne con carcinoma della mammella ad alto rischio, positivo per i recettori ormonali (HR+) ma negativo per il fattore di crescita dell’epidermide (HER2). Le 855 donne che hanno partecipato dovevano riportare in un diario il momento della giornata in cui assumevano la terapia endocrina (mattina, pomeriggio, sera o notte). L’obiettivo era valutare se l’orario influenzasse l’efficacia del farmaco e quindi la prognosi. A un follow up mediano di 46 mesi 118 donne hanno avuto una recidiva locale o metastasi a distanza, mentre 41 sono morte.
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