La terapia CAR-T, impiegata per la cura di tumori ematologici, potrebbe essere utilizzata anche per la cura delle malattie autoimmuni. L’idea è venuta a un gruppo di ricercatori taiwanesi che ha ingegnerizzato i linfociti T di un donatore inserendo il recettore CAR CD19, proteina tipica della fase di sviluppo dei linfociti B. L’obiettivo era eliminare le plasmacellule che producevano autoanticorpi in tre pazienti, una donna con una grave miosite autoimmune e due uomini con una sclerosi sistemica. In due settimane si è assistito alla scomparsa dei linfociti B, mentre il quadro clinico è andato in remissione in tutti e tre i casi, anche se la breve durata del follow up non consente di avere certezza della remissione a lungo termine.
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