Le linee guida attuali raccomandano nel paziente con ictus ischemico e fibrillazione atriale di procrastinare l’inizio della terapia anticoagulante dopo almeno una settimana dal fatto acuto. Presso 100 ospedali del Regno Unito è stato condotto uno studio controllato e randomizzato su 3.621 pazienti in questa condizione assegnandoli o alla somministrazione standard tardiva (tra sette e 14 giorni dall’evento) dell’anticoagulante orale (apixaban, dabigatran, edoxaban o rivaroxaban) oppure a una somministrazione precoce, cioè entro 4 giorni dall’evento acuto. L’esito primario composito comprendeva la nuova comparsa di ictus, emorragia intracranica sintomatica o embolia sistemica a 90 giorni. L’esito primario si è verificato con la medesima frequenza nei due gruppi di studio (3,3% dei casi).
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