INTERVENTO Uno studio di coorte retrospettivo statunitense si è posto l’obiettivo di analizzare l’andamento dell’incidenza di diverse infezioni ospedaliere e in particolare la frequenza di germi resistenti agli antibiotici, concentrando l’attenzione su nove patogeni. Sono stati valutati i dati di 138 ospedali dotati di terapia intensiva dal 2007 al 2022.
Oltre ad avere i dati di resistenza o suscettibilità dei batteri isolati, sono stati anche quantificati i giorni di terapia con un dato antibiotico per 1.000 giorni di degenza, in modo da avere un’idea di quanto fosse frequente la prescrizione di un dato principio attivo e quanto si correlasse alla comparsa di resistenza.
RISULTATI Dal 2007 al 2019 negli ospedali statunitensi l’incidenza delle infezioni dovute a germi antibiotico resistenti si è ridotta per diversi germi, tra cui lo Staphylococcus aureus meticillino resistente (MRSA) passato dal 57,7% dei casi al 44,6% (p<0,0001) e l’Enterococcus faecium resistente alla vancomicina, passato dal 77,8% dei casi al 65,1% (p=0,052).
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