LC n. 181 / 2025 Servono le statine nella prevenzione del tromboembolismo venoso?

INTERVENTO Il tromboembolismo venoso, che include la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, ha un’incidenza annuale che varia da 0,75 a 2,69 casi ogni 1.000 persone. È quindi un’evenienza comune per la quale è importante considerare, nei soggetti a rischio, un’adeguata profilassi.
Tra i farmaci proposti per la profilassi ci sono le statine, delle quali sono stati ipotizzati alcuni effetti pleiotropici protettivi sui vasi, ma non è noto il loro possibile ruolo nella prevenzione primaria del tromboembolismo venoso.
Una revisione sistematica della Cochrane Collaboration ha identificato 27 studi controllati e randomizzati, per un totale di 122.601 partecipanti, di confronto tra le statine e altri approcci preventivi o il placebo in persone sane. Le statine utilizzate erano atorvastatina, rosuvastatina, pravastatina, lovastatina, fluvastatina e simvastatina. Si valutava la frequenza di tromboembolismo venoso, di trombosi venosa profonda e di embolia polmonare. Il follow up era variabile da un anno a cinque anni.