Nei pazienti con sclerosi sistemica progressiva c’è un’attivazione incontrollata dei linfociti B secondaria all’azione di stimolo della proteina CD19 espressa alla loro superficie. L’idea di agire contro CD19 per rallentare il decorso della malattia è ora attuabile, sono state infatti realizzate in laboratorio cellule CAR-T modificate geneticamente per agire contro il CD19. Nella sperimentazione, svolta in Germania, sono stati arruolati sei pazienti con una sclerosi sistemica progressiva non responsiva ad almeno due trattamenti tradizionali, trattati con CAR-T (1 milione di cellule/kg di peso corporeo).
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