LC n. 186 / 2025 La semaglutide è un’opzione per curare la steatoepatite?

L’agonista del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) semaglutide potrebbe avere qualche efficacia nel trattamento della steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH). Per valutarla è stato condotto uno studio multicentrico internazionale di fase 3, che ha assegnato 1.197 pazienti con la condizione a ricevere per via sottocutanea una volta la settimana 2,4 mg di semaglutide o un placebo per 240 settimane. Alla settimana 72 è stata condotta un’analisi ad interim sui primi 800 pazienti: si è verificata una risoluzione della steatoepatite senza peggioramento della fibrosi nel 62,9% dei pazienti a semaglutide e nel 34,3% di quelli del gruppo placebo (p<0,001) e una riduzione della fibrosi epatica senza peggioramento della steatoepatite nel 36,8% dei pazienti a semaglutide e nel 22,4% di quelli del gruppo placebo (p<0,001).