Una revisione sistematica con metanalisi suggerisce che i livelli elevati di inquinanti ambientali, in particolare il particolato (PM10, PM2,5), il biossido di zolfo (SO2) e il biossido di azoto ( NO2), così come le temperature estreme dovute ai cambiamenti climatici, sono associati a un maggiore rischio di dermatite atopica nella popolazione. Ridurre l’inquinamento e contrastare i cambiamenti climatici potrebbe quindi ridurre l’incidenza della malattia.
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