La supplementazione di ossigeno nei pazienti critici in terapia intensiva è prassi comune, non ci sono però indicazioni su quanto somministrarne rispetto alle condizioni cliniche. Poiché sia il troppo ossigeno sia il troppo poco ossigeno possono avere effetti negativi si è pensato di somministrare l’ossigeno ponendosi un livello unico da mantenere costante per raggiungere una saturazione fissa del 90%, considerata ottimale. In uno studio controllato e randomizzato britannico condotto in 97 terapie intensive per un totale di 16.500 pazienti in ventilazione meccanica è stata confrontata la somministrazione di ossigeno conservativa (quella appunto con il mantenimento della saturazione in maniera costante al 90%) con quella usuale in cui è il medico a decidere i flussi di ossigeno.
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